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Il notaio del M5S e amico di Grillo nominato consulente al Mibact
Non si sa se la fresca nomina a «consigliere del ministro per i beni culturali» sia un riconoscimento per la preziosa esperienza di notaio all’Isola dei Famosi o, se molto più probabile, per la sua funzione di controllore delle regole sacre e segretissime del M5S. Fatto sta che "il Notaio" Valerio Tacchini, l’uomo della busta sigillata di tutte le votazioni su Rousseau e stretto amico di Beppe Grillo e della famiglia Casaleggio, è entrato nello staff del ministro Alberto Bonisoli.
Il decreto è dello scorso 11 settembre, come riporta il sito del Mibact, ma ancora non si sa quale sarà lo stipendio del notaio grillino. In quanto, come recita una circolare, «il decreto è stato trasmesso agli organi di controllo, pertanto sarà disponibile dopo la registrazione».
Tacchini, già titolare del televoto del reality di Mediaset, è da sempre il custode dei segreti del M5S. Fu lui a salire sul palco di Rimini per consegnare a Grillo il plico con il nome del vincitore delle primarie on-line (Luigi Di Maio) che sarebbe diventato poi capo politico e candidato premier.
L’EX IENA
Questa parabola di Tacchini, personaggio esuberante e simpatico, ricorda quella di Dino Giarrusso. Anche il riccioluto notaio, come l’ex Iena, si è candidato alle ultime politiche ma senza riuscire a essere eletto, sconfitto nel collegio uninominale 1 del Senato a Milano dal dem Tommaso Cerno. E così dopo qualche mese è arrivato l’incarico: il notaio ai Beni Culturali, Giarrusso, dopo una parentesi in Regione con Roberta Lombardi, ora lavora alla Pubblica Istruzione, con il sottosegretario Lorenzo Fioramonti.
Eppure il certificatore del voto su Rousseau all’inizio dell’avventura del governo fu categorico: «L’alleanza con la Lega è indigeribile - disse a Repubblica - non potrà durare tanto. Siamo troppo diversi. Tra quattro mesi andremo tutti a casa». Quattro mesi sono passati, ma casa l’ha trovata lui. Al ministero dei Beni culturali, piazza del Collegio romano.